Progetti



Recupero, digitalizzazione e salvaguardia

 

 

 

L’Archivio Cineteca della Calabria, in collaborazione con l’Archivio Audiovisivo Lastcam e dell’Augustus Color, e con l’autorizzazione della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Calabria, sta svolgendo un importante progetto di recupero e digitalizzazione di film d’archivio che raccontano la Calabria, in un ampio arco temporale, che va dagli anni ’20 al 2002, un patrimonio dichiarato di interesse storico particolarmente importante, custodito dall’Archivio Audiovisivo Lastcam che ha sede a Bocchigliero (CS).

Il progetto intende rivalorizzare l’identità culturale calabrese ed italiana, attraverso lo studio, la ricerca, la digitalizzazione, l’archiviazione e la proiezione del Fondo Smurra, film documentari inediti, 35mm, girati in Calabria nel 1927 dal regista fino ad oggi sconosciuto, Tiberio Smurra, e di parte del Fondo Mario Palopoli, titolare della Torino Film e regista che produsse documentari ed opere inedite girate in diversi formati tra gli anni ’60 e il 2002.

Il materiale digitalizzato sarà catalogato, al fine di una identificazione e fruizione immediata attraverso l’elaborazione di un database dei contenuti indicizzati per voci chiave, basato sui più moderni sistemi di archiviazione.

Il catalogo informatizzato sarà accessibile online dalle pagine del sito dell’Archivio Cineteca della Calabria: 

https://www.archiviocinetecadellacalabria.it.

Per garantire una ricostruzione storica e sociale che diano alle opere il giusto valore di testimonianza, insieme alle bobine dei film si cercherà di recuperare e restaurare ogni altro tipo di materiale necessario (fotografie, stampe, documenti, diari, materiale scritto).

Per ogni opera digitalizzata, verrà realizzata una copia in pellicola, il patrimonio sarà conservato presso i locali idonei dell’Archivio Audiovisivo Lastcam, e messo a disposizione della collettività.

La digitalizzazione, il restauro, la conservazione, la divulgazione, la promozione e la fruizione delle opere, rivalorizzano l’identità cinematografica locale, con l’opportunità di riscrivere un nuovo Capitolo della Storia del Cinema Calabrese.